Museo della Zecca di Lucca

Il Museo della Zecca di Lucca si trova sulle mura della città, presso la Casermetta di San Donato. Nato con l’intento di salvaguardare la memoria di questo aspetto culturale della città, il museo ha al suo interno una ricca collezione permanente di monete, medaglie e documenti dai quali evincere lo straordinario prestigio e la ricchezza di una realtà riuscita ad imporsi sui mercati europei e riconoscibile attraverso monete il cui valore era apprezzato in tutto il continente.
Dunque mostre permanenti, dove le monete sono le protagoniste, ma non da sole; ci sono infatti anche una collezione di bilance e pesi monetali oltre all’esposizione di documenti che spiegano la storia della monetazione dalle origini fino ai nostri giorni.
Inoltre nel museo si trovano la biblioteca-archivio, di cui fanno parte anche volumi che spiegano le tecniche incisorie, e il Fondo Artistico Luigi Giorgi (nato a Lucca nel 1848), capo incisore della Zecca di Roma. Il ricco fondo artistico Giorgi, comprendente ben 450 pezzi, è stato donato dalla figlia del noto incisore alla Pia Casa per volontà del padre ed è attualmente esposto presso il Museo.
Infine, presso il museo della Zecca vengono organizzate mostre temporanee.


La Zecca di Lucca
La Zecca di Lucca è la più antica Zecca d’Europa e una di quelle che ha battuto moneta più a lungo ininterrottamente, infatti ne ha coniate oltre duemila, dal 650 al 1843. Dall’epoca dei Longobardi fino a Carlo Lodovico di Borbone le monete di questa Zecca hanno circolato in tutto il continente, passando dalle mani di mercanti e banchieri lucchesi protagonisti di quel ricco commercio che coinvolgeva Italia, Fiandre, Inghilterra, penisola iberica e in cui i lucchesi, fieri della loro autonomia, esprimevano la loro capacità economica e culturale, almeno fino all’insediamento dei Baciocchi ad opera di Napoleone e, in seguito, del Ducato Borbonico che segnò la fine dell’indipendenza cittadina e dell’attività della Zecca nel 1843.
Dalla metà del VII secolo fino al 774 vennero coniati i tremissi, piccole monete d’oro che riportavano il nome della città o il titolo FLAVIA LVCA, accompagnato a volte dal nome del re.
Con l’arrivo di Carlo Magno e il regno carolingio, vennero coniati i denari d’argento come zecca imperiale, monete che nei secoli X, XI e XII subirono una certa svalutazione subito dopo riacquisita grazie all’autonomia comunale ristabilita in Lucca. Nel corso del 1200 apparvero nuove e prestigiose monete, coniate per rispecchiare la ricchezza commerciale lucchese che andava imponendosi nel resto d’Europa. Nacquero così il Denaro Grosso d’argento, il Fiorino e il Grosso d’oro.
Le monete lucchesi ben riconoscibili grazie all’effigie del Volto Santo (il crocifisso ligneo venerato a Lucca), non erano solo in oro e argento; alcune vennero coniate in leghe di bronzo per le transazioni meno importanti.
Quando Lucca fu assoggettata a Pisa, dal 1342 al 1369, poté continuare a battere moneta ma con l’obbligo di raffigurazione dell’aquila ghibellina.
In seguito molte furono le monete prestigiose battute dalla Zecca Lucchese: lo Scudo d’oro del Re Sole, lo Scudo d’argento con San Martino e quello con San Pietro.
Durante l’epoca di Elisa Bonaparte e Felice Baciocchi, Lucca dovette cedere il prestigioso compito di battere moneta alla Zecca di Firenze e questo fino al 1826 quando riprese a produrne fino al 1843 momento in cui, con la moneta in argento da 2 Lire, si chiuse definitivamente l’attività di monetazione.

Visitare il Museo
Il museo è aperto nei seguenti giorni:
Lunedì: dalle 15:00 alle 18:00
Martedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì: dalle 10: alle 12.30 e dalle 15:00 alle 18:00
Sabato: dalle 10:00 alle 12:30
Sabato pomeriggio e Domenica solo su appuntamento

Ingresso 5,00 Euro biglietto intero e 3,00 Euro il biglietto ridotto
Per gruppi e scolaresche è obbligatoria la prenotazione.

Per maggiori info.
Tel. 0583 58.23.20